Alessano (Lecce) e i luoghi del Sacro

il sentiero della Pace e Don Tonino Bello
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Alessano e i luoghi del Sacro: il sentiero della Pace e Don Tonino Bello

Pubblicato da Admin sopra 16 Febbraio 2022
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Il Sentiero della Pace ha come suo momento più alto i luoghi del sacro definiti dalla figura di Don Tonino Bello: raccontano la sua vita , le opere e gli insegnamenti lasciati ai numerosi devoti che hanno fatto di Alessano una meta privilegiata di pellegrinaggio. “Il sentiero della Pace” proposto all’interno di esso si snoda lungo un asse immateriale che dalla Casa Natale del Vescovo passa dalla Fondazione “don Tonino Bello”, fino al Cimitero dove riposano le sue spoglie, toccando la Cattedrale e la Scuola della Pace. Da qui si definisce un altro “sentiero” , stavolta materiale, che ricomprende l’insediamento rupestre di Macurano, denso di antichi luoghi di culto, e la cappella rurale di Santa Barbara a Montesardo. Il risultato è un percorso fatto di stradine interpoderali fruibili e accessibili profondamente caratterizzate dalla ruralità suggestiva dei luoghi.

Il progetto del sentiero della Pace si sviluppa intorno alla figura dell’Uomo e del Vescovo Don Tonino Bello, fortemente radicata nel Salento e nel cuore dei salentini, sebbene la Sua statura etica lo abbia reso noto in tutto il mondo come il moderno San Francesco. L’importanza della figura di don Tonino in relazione al sentiero della pace evidenzia il nesso indissolubile tra i luoghi del sacro e la sua vicenda, che lo lega al territorio natale, alle persone che lo hanno conosciuto e alla sottile linea del tempo, superata dal messaggio universale e potente di autentico valore cristiano surclassante l’arco stesso della Sua vita. Don Tonino è stato Spettatore privilegiato e interprete di un momento storico di rinnovamento morale, ma soprattutto profeta e testimone con le sue opere di una nuova “primavera della storia”.

I luoghi che meglio rappresentano la storia del Vescovo alessanese, trovano la massima espressione nella sua casa natale e nella tomba. Queste tappe in un ‘ottica di valorizzazione alta del territorio , mettono in connessione attraverso lo spessore religioso i contesti più belli e suggestivi fanno da sfondo a racconti inediti, testimonianze e rappresentazioni su aspetti anche sconosciuti, vissuti nella quotidianità e nella infanzia del caro Vescovo ., che possono essere raccontati da chi quei luoghi li abita e li percorre.

Tutto il nostro territorio è ormai tappa privilegiata del turismo religioso , che individua punti di riferimento importanti : Alessano, in quanto centro che ha dato i natali ed ora accoglie le spoglie di Don Tonino, rappresenta una delle mete d’elezione per numerosi e ricorrenti gruppi di fedeli , ma non solo. Altre tappe significative del percorso di fede sono :

Altra tappa imperdibile è l’insediamento rupestre di Macurano che riporta agli aspetti più ancestrali , di fede antica. Questo luogo è però anche simbolo della cultura dell’olio per la presenza di due frantoi ancora utilizzati: trappeto Sauli e trappeto Santa Lucia. Il villaggio fu a lungo rifugio dei monaci basiliani, scappati dal vicino Oriente in seguito alla lotta iconoclasta. Questi si dedicarono all’agricoltura, attività garantita dalla fertilità della terra ricca di acque di scolo provenienti dalla collina e che venivano raccolte in cisterne tramite un sistema di canalizzazioni, in parte ancora visibile. Nel ‘500 nell’area del villaggio rupestre venne edificato il complesso masserizio, denominato Macurano, consistente nella Masseria Santa Lucia e nella cappella di Santo Stefano.

Sempre sulla stessa direttiva, verso Montesardo (Frazione di Alessano –Lecce-)Santa Barbara un piccolo tempio religioso del XIII secolo con i suoi pregiati affreschi. Nel piano di recupero, da poco ultimato è stata prevista anche l’installazione, all’interno delle stanze adiacenti l’edificio principale, di una sala multimediale, per rendere la struttura fruibile a tutti: il complesso costituisce una tappa caratterizzante l’itinerario dedicato alla figura di Tonino Bello. La Chiesetta di Santa Barbara, risalente all’anno 1000 circa , riveste una particolarità nel panorama degli edifici di culto salentini. quest’ultima era annessa all’ antico monastero di Clarisse o benedettine; un caso di monachesimo femminile, insolito per l’epoca e per l’area, che si aggiunge agli interrogativi sul culto di Santa Barbara, non propriamente “locale”. Ma la chiesa conserva anche altri aspetti, che se indagati potrebbero raccontare dell’effervescenza culturale e sociale di epoche antichissime: rimaneggiata nel tempo essa presenta infatti tracce messapiche. Un capitolo affascinante e suggestivo rimane poi il ciclo di affreschi, labili ma potenti, che campeggia all’interno dell’unica navata della chiesa di Santa Barbara, la cui prima fase risalirebbe al XIV secolo, dove si distingue tra l’altro, oltre all’omonima Santa con il suo simbolo iconografico, una raffigurazione trecentesca della Deesis, ossia la “supplica”, tema cristiano di matrice culturale bizantina.

Maddalena Bitonti

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