Investire in Salento
Una terra di cultura, ricca di arte, riti e tradizioni, il Salento è una bellezza tutta da scoprire.
Entrata nella classifica stilata da National Geographic delle venti destinazioni al mondo da vedere assolutamente, il Salento è una delle mete più ambite dal turismo internazionale degli ultimi anni.
Il Salento riserva una perla dopo l’altra, tra spiagge bianche e sabbiose ed assolate e paradisi naturali e incontaminati, il patrimonio naturalistico di questa penisola è in grado di stupire chiunque la vivi anche solo per un giorno, ricevendo così numerosi riconoscimenti a livello internazionale.
Una terra tutta da scoprire
E se ormai da tempo la bellezza artistica ben nota a tutti, molto spesso si tende a dimenticare che la nostra terra può vantare un patrimonio naturalistico ricco di specie rare ed endemiche ( ossia specie vegetali presenti esclusivamente in una certa regione). E così, in estate, in alternativa alla solita spiaggia, può essere proprio una bella passeggiata alla scoperta di piccoli tesori.
Il Salento è anche natura incontaminata. Il Parco delle Cesine e altre zone protette della costa sono luoghi di accoglienza per molte specie animali. La macchia mediterranea ospita uccelli di rara bellezza e coloratissime varietà di insetti. Un territorio con tanti tesori da scoprire, il clima mite, aria pulita, il verde dei vigneti e degli ulivi e i suggestivi muretti a secco che fanno lo sfondo a scorci naturalistici pittoreschi che spaziano dalle serre alle suggestive scogliere.
La varietà erbacea è più diffusa della specie erborea; si manifesta nei mesi primaverili ed estivi,quando il verde intenso del frumento viene ricoperto dal rosso acceso dei papaveri, al giallo dei crochi ranuncoli e margherite, la vegetazione arborea invece, e per lo più costituita da distese di ulivi secolari,dai tronchi contorti e di grandi dimensioni. Crescono bene, inoltre,il pino marittimo insieme con la palma ornamentale che conferisce al paesaggio un tono orientaleggiante,il ficodindia (che cresce spontaneamente sia all’interno che lungo la costa), i melograni,le mele cotogne, il mandorlo, i dolcissimi fichi.
Durante l’estate il colore sanguigno della terra diventa protagonista con il verde della macchia mediterranea. Le bacche policrome annunciano poi l’autunno ed il successivo inverno. La proprietà terriera è suddivisa in piccoli appezzamenti separati dai tipici “muretti a secco”. Rare per la caccia spietata le volpi e le lepri. Numerose le allodole, le gazze e le rondini. In via di estinzione i gufi e le civette. Anche le api ,una volta numerose si sono ridotte. Per quanto concerne la fauna del Salento vi si possono annoverare numerose specie di uccelli quali le gru, l’airone grigio nonché numerose specie di rettili, come lucertole e gechi, di mammiferi, quali ricci e di antropodi quali scorpioni e tarante.
Il salento offre un panorama costiero molto vario: le bianche spiagge sabbiose più numerose sul versante ionio, lasciano spazio, specie su quello adriatico, a tratti di costa altissima di grande bellezza. Così la costa si presenta intagliata da nicchie costiere, alte falesie che precipitano rapidamente verso il fondo del mare e grotte preistoriche, frutto della natura carsica della regione. Si tratta di veri e propri tesori naturali, di rilevazioni storiche e di fenomeni insoliti attorno ai quali fioriscono storie e leggende. Le grotte ospitano tantissime specie animali e vegetali; le coloratissime donzelle, murene maculate, branchi di ricciole e saraghi. Lungo le scarpate e le falesie si trovano colonie di ricci di mare, spugne e datteri di mare, granchi che fanno capolino dalle loro tane e gamberi e polpi.
Una terra ricca di storia
Il Sud Salento è ricco di storia e civiltà.
Le centinaia di Torri, costiere ed interne, e di masserie fortificate rimangono a testimoniare la costante lotta che nel Salento la nostra gente impegnò contro le scorrerie di invasori di ogni genere e pirati che la minacciarono per secoli.
La quasi totalità delle torri costiere Salentine furono erette nel 1500 dagli Spagnoli. Ogni torre doveva contenere il minor numero possibile di armati dato che non avevano compiti difensivi, e questo spiega perché la maggior parte di esse, a pianta circolare o quadrata, sono molto piccole. Ed erano proprio questi uomini che, alla vista di una minaccia, avevano il compito di partire verso l’interno per avvisare i centri lontani che non era possibile raggiungere con i segnali di allarme visivi o acustici. Tra le più interessanti si possono segnalare la Torre Sabea, presso Gallipoli, Torre Lapillo, Torre dell’Orso, Torre del Fiume, Torre Vado, Torre Pali.
Altre costruzioni particolarissime ma senza nessuna funzione difensive, sono disseminate in tutto il territorio Salentino, immerse nel verde , non passano inosservate, ed hanno nomi diversi a seconda delle zone in cui si trovano: sono: “i truddhi”, “ li furnieddhi” , “li trulli” , “le spase” , “ le littere” e la loro presenza è dovuta al bisogno di lavorare e manipolare i prodotti della terra.
Mentre i contadini curavano gli ulivi aspettando i frutti, seminavano alternativamente grano, orzo e leguminose. Importante è il fico: sia d’estate per il frutto fresco che d’inverno grazie al frutto essiccato e conservato con particolare tecniche nelle “capase” (recipienti di terra cotta). Anche per questo nei campi sorgevano i “furnieddhi” e i “trulli” (piccole case che ospitavano la famiglia del contadino), “le spase” e “le littere” (che erano piattaforme costruite per essiccare i fichi e per lavorare i vari prodotti).
Caratteristici nel nostro “paesaggio della pietra” sono i “truddhi”: costruzioni in pietra unicellulari, realizzate dai contadini con le pietre raccolte sul terreno. Queste singolari abitazioni, usate da loro come ripari temporanei o giornalieri, le troviamo disseminate, su tutto il territorio Salentino.
Rito, feste e tradizioni popolari
Tra le comunità del Sud Salento, riti e tradizioni sono impregnati di significati nati dalla sovrapposizione di culture diverse. Il Salento non è solo spiagge, sole e mare. È anche terra ricca di cultura, arte, eventi e divertimenti. Sagre e manifestazioni culturali si concentrano nel periodo estivo per offrire a quanti si trovino in visita o in vacanza nella nostra terra la possibilità di trascorrere serate piacevoli da abbinare ai bagni di soli e mare della giornata.
Quello della sagra è un rito collettivo che trova fondamento nella grande abbondanza di alcuni nostri prodotti che, in occasioni di feste mondane e religiose, vengono offerti a prezzi popolari. Tra le innumerevoli sagre della provincia Salentina va menzionata: “te lu mieru” a Carpignano – della “Municeddha” a Cannole – “ te lu pesce” a porto Cesario” – del “wurstel” a Taurisano – della “frisella“ a Maglie – “della Taranta” a Salve ecc….
Comuni denominatori di queste sagre, oltre al cibo, sono il vino e la musica ed in fatti è proprio in queste occasioni che si esibiscono i migliori gruppi della pizzica Salentina. A proposito di quest’ultima, imperdibili sono da anni gli appuntamenti della “Notte della Taranta”, tra pizzica e vorticosi balli, confluiscono migliaia di persone, attratti dal fascino della taranta e dai suoi misteri. Il ritmo del tamburello ammalia e purifica l’animo, nell’aria danza la passione dei sensi, la pizzica è magia e potenza delle vibrazioni scacciano il male primordiale che inquieta l’uomo. La musica avvolge i movimenti sensuali del corteggiamento e si trasforma in cadenza ritmata di antiche contese.
La Pizzica
Si tratta di una danza terapeutica che ha origine nell’antichissimo rito di guarigione delle tarantate, L’esorcismo poteva in ogni caso svolgersi anche in privato, tra le mura domestiche, con l’ausilio di tamburelli, violini, armoniche a bocca e altri strumenti musicali. La paziente (tarantata) ballava per ore in preda all’epilessia causata dal veleno, fino a quando stremata, stramazzava al suolo priva di sensi, potendo così riposare temporaneamente; il tormento del veleno non era infatti finito e puntualmente si faceva sentire al sopraggiungere dell’estate successiva.
Una tradizione secolare
Il Salento vanta una gloriosa e secolare tradizione nel campo dell’ artigianato.
Le belle cose fatte in casa hanno resistito all’ avvento delle macchine e delle tecnologie ed oggi costituiscono un vero patrimonio per tutta la penisola. Una delle arti più antiche e note è quella della lavorazione della cartapesta. La produzione è tipicamente leccese ed è ovviamente legata a raffigurazioni sacre. Cristi, Angeli, Santi, Madonne e presepi, spalmati di gesso o di cera e arricchiti di vivaci colori sono dei veri capolavori.
Ancora oggi, nel Salento, è vivo il ricordo del più celebre fra questi maestri della cartapesta, Pietro dei Cristi, così chiamato appunto per la sua specializzazione. Altre lavorazioni tipiche sono quelle del vimine, del giunco e delle erbe palustri: ancora oggi nei paesi alcune funzioni delle massaie e delle contadine vengono assolte con l’aiuto di cesti di canna, di paglia e di giunco marino che servono per trasportare e conservare i prodotti della terra, per setacciare, per far asciugare la pasta fatta in casa.
Nel Salento è anche fiorente l’arte del tessuto, del merletto e del ricamo. Surano, sempre in provincia di Lecce, vanta una antichissima tradizione, di origine saracena, nel campo della tessitura realizzata in lana o cotone grezzo. Galatina, invece, va famosa per il suo caratteristico merletto soprannominato “chiacchierino”. Spighe e conchiglie sono le figura preferite. Anche Maglie è un centro di un certo rilievo per il ricamo
La cucina Salentina
Per comprendere la storia e l’identità di un popoli è necessario avvicinarsi alla sua cucina.
La cucina Salentina è una cucina semplice e povera, ma al tempo stesso, sana e nutriente, i suoi sapori spesso sono forti e caserecci, ma genuini, hanno catturato l’attenzione dei turisti. Fra gli alimenti più caratteristici si distinguono i “pezzetti”, uno spezzatino di carne di cavallo al sugo piccante, e la pitta di patate (una pizza bassa di pureè di patate farcita con cipolle, capperi, olive nere, pomodoro, e altri ingredienti), ciceri e trya (una pasta e ceci dove una parte della pasta fatta in casa viene fritta e aggiunta alla fine). Lu purpu alla pignata che sarebbe il polpo cotto in umido e la scapece (alici o sardine con pangrattato e marinatura di aceto con zafferano), sono degli esempi di piatti di pesce, come pure la tajeḍḍa di riso, patate e cozze.
Tipico anche il pane con le olive chiamato puccia. Per quel che riguarda la gastronomia “da passeggio”, il rustico è composto da una sfoglia sottile (cotta al forno) contenente un impasto di mozzarella, pomodoro, besciamella e pepe. Altro alimento tipico sono le “friseḍḍe” o frise, ciambelle di pane biscottato fino ad una consistenza di grande durezza, realizzato con farina di grano o di orzo (recentemente anche di farro) e tagliato a metà cottura in senso orizzontale, che va ammorbidito mediante breve immersione in acqua e quindi condita con olio, sale e pomodoro. Da attrazione turistica fungono anche le pittule , frittelle di forma squadrata/sferica il cui impasto può essere anche arricchito con pomodori e capperi, alici, cavolfiori, rape.
Molto rinomata è la pasticceria, più simile a quella siciliana che alla pugliese, in cui si distinguono il pasticciotto leccese (pastafrolla di forma predefinita ripiena di crema pasticcera), il fruttone (simile nella forma al pasticciotto, con la differenza che la parte superiore è ricoperta di cioccolato ed all’interno della pasta frolla vi è una base di pasta di mandorla con sopra marmellata o cotognata), i baci di dama, la pasta di mandorla (tipico a Pasqua è l’agnello di pasta di mandorle col ripieno di faldacchiera o di perata), lo spumone salentino, i mustazzoli, la cùpeta e tanto altro ancora.
Acquistare un immobile in Salento
Che vogliate investire in un immobile per avere una rendita o per trascorrerci tranquillamente la vostra vita, il Salento è una delle mete più apprezzate dagli europei.
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Orari di apertura
Sabato: 9:00 – 13:00
Domenca: Chiuso